giovedì 26 giugno 2008

COL PENSIERO AD E.


Averti nel sogno non è l’estasi
del mattino solare, improvviso
tra il grigio dei giorni di un giugno insolito;
non è la gioia sulla pelle né l’enfasi
della certezza di un prezioso appiglio.
È l’effetto d’un veleno che lenisce
Il tedio, o bruno gioiello, che poi svanisce
E del risveglio
Ne fa un misero fardello d’ogni giorno.
Ma a sfrecciar nella mente perde l’immagine
I fragili germogli e come al vento un glicine
Lascia cader nel cuore quieti fiori
Di sospiri, di desideri che non mi togli.

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